
Questo non è un racconto di fantasia, ma è il resoconto di un fatto realmente accaduto, che per anni mi ha provocato inquietudine e dolore e che ancora ricordo in modo indelebile. E’ necessaria però una premessa, affinché il lettore possa comprendere appieno la drammaticità dell’accaduto.
Correvano i primi anni ’60 e nelle sale cinematografiche si utilizzavano i proiettori professionali. Nella cabina di proiezione del Casanova vi era un vecchio “Prevost” e un moderno “Cinemeccanica”. Su ogni ...
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